Monaco di Baviera, arte, musei e birra

Bella, organizzata, elegante, colta, golosa, famosa per i suoi mercatini e per il sensazionale Oktoberfest. Il modo migliore per cominciare a conoscere Monaco è esplorare i diversi quartieri, ciascuno caratterizzato da un proprio speciale fascino che lo distingue in modo evidente dagli altri. Noi abbiamo iniziamo dal centro storico, dalla Marienplatz, il cuore pulsante della città i cui battiti sono scanditi dal Glockenspiel, il più grande carillon della Germania, posto sulla torre del gigantesco Neues Rathaus, il Nuovo Municipio.

Glockenspiel

In memoria dello spettacolo che ebbe luogo nel 1517 per festeggiare la fine della peste, tutti i giorni dell’anno alle ore 11.00, 12.00 e 21.00 si assiste ad un vero e proprio spettacolo gratuito, le 32 statue del carillon si esibiscono a ritmo di una piacevole melodia, nella giostra tra cavalieri e nella danza dei bottai. Solo alle 21.00 si aggiunge anche l’augurio della buona notte alla città con il monachello, il Münchner Kindl, che viene messo a letto con la “Ninna nanna” di Brahms. Non perdetevi assolutamente uno di questi momenti!

“Ninna nanna” di Brahms

Iniziamo da qui il nostro itinerario a piedi, intorno a Marienplatz visitiamo l’Altes Rathaus, il Vecchio Municipio, e la Peterskirche; al centro della piazza la Mariensäule, la Colonna della Vergine, sulla sommità la statua dorata della Madonna, e la Fischbrunnen, la simpatica fontana del pesce.

Ma c’è molto altro ancora da vedere e ci rimettiamo in cammino. Il Residenz, il palazzo reale di Monaco, 130 stanze ricche di storia e di opere d’arte e tanto oro. In uno degli ingressi ci sono 4 leoni di bronzo, la tradizione racconta che porti fortuna toccarli…


Provenendo dalla Max-Joseph Platz, la piazza della Residenza, c’è il Maximilianeum, sede attuale del Parlamento Bavarese, che si erge sulla sponda destra del fiume Isar.

L’abito non fa il monaco…o lo fa“? Intanto nel dubbio ecco la Hirmer,la più grande casa europea di moda da uomo, situata direttamente accanto alla Frauenkirche, la Cattedrale di Monaco. Imponente con i suoi due campanili che dominano la città.


Quando arriverà il momento del cibo scordatevi la dieta, i piatti bavaresi sono molto appetitosi. Si inizia già con il pane, le brezel, simbolo delle città, accompagnate sempre da burro o formaggio fuso, i Knödel, grossi gnocchi di pane o patate con speck e formaggio, una goduria i Käsespätzle, piccoli gnocchetti a base di farina, uova e acqua conditi con tantissimo formaggio fuso e una spolverata di croccante cipolla fritta, di cui vi darò la ricetta. E poi inizia la vera festa delle proteine con i Weißwurst, i wurstel bianchi, il brätwurst, la salsiccia e lo stinco di maiale lo Schweinshaxe, pura tradizione del gusto, cotto nella birra a bassa temperatura e la Wiener Schnitzel, la cotoletta bavarese, sottile, enorme e tenerissima! Infine le immancabili kartoffeln, ottime nella versione kartoffelsalat e finalmente un pò di verdura con i crauti e gli asparagi bianchi.

E il dolce? Mica finisce qui, e no.

La tradizione continua con l’Apfelstrudel, lo strudel di mele accompagnato da un po’ di panna e le golosissime torte: la Prinzregentetorte, con sette strati di pan biscotto, ciascuno dei quali rappresenta una regione bavarese, alternati da un sottile strato di crema al cioccolato e ricoperti da uno strato di glassa al cioccolato e la Schwarzwälder Kirschtorte, con le ciliegie fresche e il Kirschwasser il liquore tipico della Foresta nera, e tanti strati di pan di spagna al cioccolato e una cascata di panna. Il consiglio? Provatele tutte!



Anche i dintorni di Monaco nascondono tesori: tra questi i suoi castelli degni di un libro di fiabe. Così decidiamo di andare a Schwangau, ad appena un’ora e mezza di strada, verso i Castelli di Neuschwanstein, conosciuto come il “Castello della Walt Disney“, e quello di Hohenschwangau, da cui si ammira un paesaggio e un panorama mozzafiato sulla valle. Appena li intravedi non potrai fare a meno di esclamare wow!


Qui è tutto una favola, dal maestoso panorama delle Alpi bavaresi alla foresta, dalle case a traliccio circondate da mura medievali ai percorsi solitari che costeggiano laghi e fiumi e alle chiese e monasteri di pellegrinaggio in stile gotico. Non a caso per raggiungere questi paesini si percorre la famosa Strada Romantica

Dopo una piacevole passeggiata tra i boschi si arriva al Marienbrücke” il ponte dedicato alla regina Maria, madre di Ludovico II,sospeso sulla gola del Pollat. Adrenalina e paesaggi mozzafiato assicurati.


Terminiamo la nostra gita con una pausa relax sulle rive del lago Ammersee, romanticissimo.


Di tutt’altro genere ma d’obbligo, un’escursione al vicino campo di concentramento di Dachau. Dopo aver vissuto la città, i parchi, i castelli lo scontro con questa realtà è stato durissimo.

Aperto nel 1933 come primo campo di concentramento nazista, Dachau servì come modello di riferimento per tutti i campi successivi, dando vita così alla più dolorosa parentesi della storia europea. Come si fa a non ricordare quella strada asfaltata che terminava con un cancello sul quale era esibita la scritta “il lavoro rende liberi” (Arbeit Macht Frei)?

Non racconterò le nostre emozioni e non commenterò le foto che seguono, le lascerò così in tutta la loro crudeltà. Non hanno bisogno di parole ma solo di un po’ di tempo per fermarsi e pensare. Ricordare e commemorare i terribili avvenimenti accaduti è nostro dovere affinché si possa sperare in una futura convivenza tra diversi, all’accoglienza, al rifiuto dell’odio e del razzismo.


A casa, stavolta porterò oltre i tanti bei momenti, le tante curiosità soddisfatte, il ricordo indelebile per i crimini commessi da uomini come noi ma anche la speranza che la memoria e la consapevolezza possano aiutarci a creare un futuro migliore.

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