Capodanno a Boston, nella più inglese delle città degli Stati Uniti

Come ogni volta al ritorno da un viaggio provo a fissare dei momenti per sempre, perché in fondo il bello dei viaggi è anche poterli raccontare. E’ il 28 dicembre del 2018, la nostra destinazione è il New England, saluteremo il 1 ° gennaio 2019 da Boston per proseguire poi lungo la costa del New England. Non vi nascondo che ogni viaggio negli Stati Uniti mi regala infinite emozioni. Nonostante il fatto di aver scelto un periodo poco adatto per via del clima devo dire che siamo stati piuttosto fortunati. Il tempo è stato più che clemente, e così abbiamo potuto assaporare la vera vita anglosassone, lontano da comitive di turisti, dalle file per visitare i siti storici e dalle strade affollate. Boston è una città piena di storia americana leggendaria. E’ da qui che ebbe inizio la storia dell’Indipendenza d’America.

Boston …un pò di storia

Era l’11 novembre del 1620, quando il primo gruppo di coloni inglesi detti “Padri Pellegrini” fuggiti dalla madre patria, sbarcarono a Cape Doc, dalla famosa nave Mayflower. I primi tempi in queste nuove terre non furono facili. Ben presto però impararono dai Nativi americani come coltivare la terra e quali animali allevare, e così crebbero in numero e in risorse sino a fondare la prima colonia, Plymouth, nel Massachusetts. Il primo raccolto fu festeggiato, per volere del Governatore della Colonia, da tutta la gente che si radunò sulla collina ad ascoltare il pastore e a rendere grazie a Dio Onnipotente per le benedizioni ricevute. Fu questa la prima celebrazione del Giorno del Ringraziamento “Thanksgiving Day”.

Dieci anni più tardi, i Puritani inglesi, istituirono la Massachusetts Bay Colony, che comprendeva le attuali città di Boston e Salem e contribuirono a fare diventare Boston il fulcro della vita e della cultura puritana del Nuovo Mondo. Furono fondati il liceo, tutt’oggi d’élite, Boston Latin School e l’Harvard College. La città assumeva via via un ruolo sempre più di spicco, tanto che il il re Giorgio, dalla lontana Londra, decise di aumentare le tasse delle colonie per finanziare le guerre inglesi. Questo provvedimento accese gli animi dei coloni americani che insorsero contro la pressione fiscale. Un gruppo di giovani americani facenti parte dei “Sons of liberty” travestiti da indiani si imbarcarono su alcune navi inglesi ferme al porto di Boston e gettarono interi carichi di tè in mare. Il Boston Tea Party del 16 Dicembre 1773 passò alla storia come il primo gesto di ribellione contro l’Inghilterra.

Rievocando la rivoluzione americana al Boston Tea Party Ships and Museum.

Boston oggi

Boston è una città colta e raffinata e soprattutto a misura d’uomo. Facilissima da visitare. Il consiglio è quello di entrare nel cuore della città seguendo il Freedom Trail, la linea di mattoncini rossi tracciata sui marciapiedi e sulle strade pedonali, che attraversa la città in una passeggiata storico-turistica sulla «strada della rivoluzione».

Lungo il percorso abbiamo visitato il Park street Church dove per la prima volta Samuel Smith cantò l’inno nazionale, l’Old Granary Burial Ground dove hanno trovato riposo gli eroi della Rivoluzione, come Samuel Adams, John Hancock e Paul Revere, la Old North Church, da dove fu inviato il famoso segnale “uno se via terra, due se via mare”, la King’s Chapel, la prima chiesa non puritana eretta nel 1688, la Old State House, l’edificio in mattoni più antico di Boston, oggi attorniato da imponenti grattacieli, dalla cui balconata, nel 1876, venne proclamata la Dichiarazione d’Indipendenza, e la Faneuil Hall, un edificio storico, dove a tavolino si decise la rivoluzione che portò l’America all’Indipendenza e oggi utilizzato per dibattiti politici. Ed ancora pub e taverne fuori dal tempo, come la Union Oyster House, la taverna più antica d’America per finire con la USS Constitution, varata nel 1797, la storica e più antica nave americana ancora galleggiante.

Pausa pranzo all’ Union Oyster House, il ristorante storico più vecchio d’America. Appena 185 anni d’incessante attività. Il nostro menù comprendeva ostriche, vino e la clam chowder, la zuppa di vongole tipica di qui (JF Kennedy veniva a mangiarla proprio qui e c’è ancora il suo tavolo segnalato, il n.18). A proposito il proprietario è un italo americano,  Joe Milano.


Proprio di fronte alla State House, sulla Collina di Beacon Hill, abbiamo fatto colazione al Capitol Coffe House, una caffetteria gestita da nostri connazionali. E qui abbiamo ritrovato quell’accoglienza tipica delle nostre parti e dopo aver rifocillato il nostro corpo e la nostra anima, ci siamo salutati calorosamente prima di riprendere il cammino.


Boston e le luci della Festa

Il 31 dicembre la città si trasforma in un palcoscenico vivente di arte e divertimento. L’atmosfera si fa festaiola e scintillante, le piste di ghiaccio illuminate dalle tante luci natalizie si popolano di grandi e piccini, di artisti e non, spettacoli e concerti nelle piazze soprattutto a Copley Place e al parco Boston Common, artisti impegnatati a completare le loro statue di ghiaccio per le strade e alle 19, si dà inizio ai fuochi di artificio che illumineranno la città fino allo scandire della mezzanotte.

Un “fine e inizio” anno emozionante e coinvolgente. Ovviamente la nostra cena di fine anno è stata a base di aragosta gigante e champagne!

Addobbi natalizi alle finestre e davanti ai portoni di casa

Lo spirito natalizio e la voglia di focolare domestico si percepiscono davanti ad ogni uscio. L’atmosfera, per tutta la città, è quella di voler vivere in famiglia un periodo sereno e gioioso. 

Le sculture di ghiaccio per le strade di Boston


Passeggiando tra le sue strade non si direbbe ma Boston è letteralmente stata edificata sull’oceano. Più di due terzi della sua superficie non esistevano quando la città fu fondata: vennero creati riempiendo pezzi di baie oceaniche con zolle di terra presa dalle tre colline di Boston, il cosiddetto “trigono”. Visitiamo i caratteristici quartieri bostoniani e ogni volta respiriamo un’aria diversa: il North End,  quartiere tipicamente italiano, lungo le vie e i tipici edifici con mattoncini rossi tante gastronomie, macellerie, salumerie, panetterie e bar…ci sembrava di stare davvero in Italia.

Stile sofisticato lungo il Charles River e Copley Square; la quintessenza dell’eleganza e boutique shopping a Back Bay, noto per le sue abitazioni in stile vecchia Inghilterra e i suoi ampi viali alberati, qui troviamo la Public Library, la più antica di tutti gli Stati Uniti (fondata nel 1852) e con una quantità di libri impressionante, la splendida Trinity Church, considerata uno dei “dieci edifici più significativi negli Stati Uniti”, l’unica della nazione con questo onore. Una curiosità? Poggia su 4500 pilastri di legno che sono bagnati in continuazione da una pompa che ne impedisce la decomposizione. Poco distante il Prudential Center, uno dei grattacieli più famosi di Boston.

Ammirare una panoramica della città a 360° dal 50° piano del Prudential Center.

Un altro panorama ma stavolta con assaggio presso The Cheesecake Factory...all'interno del Prudencial Center. Ottima pausa dolce!

Beacon Hill, la collina su cui sorse il primo nucleo della città, è uno dei luoghi più pittoreschi di Boston, caratteristiche le stradine strette di ciottoli, con le casette a schiera e le lampade a gas …qui anche l’aria è glamour…

Downtown, la fervente attività del cuore pulsante di Boston, è qui che si trova il Mercato di Faneuil Hall, un vivace complesso di ristoranti, negozi, bar e spazi pubblici, tanti gli artisti di strada che vi si incontrano. Il Quincy Market, fa parte di questo complesso, un elegante edificio su tre livelli con al suo interno oltre cinquanta negozi, quattordici ristoranti e quaranta food court, ottimo per una pausa cibo!


South End: il quartiere degli artisti e dei letterati, cosmopolita, a tratti un pò snob…strade alberate, case a schiera in stile Vittoriano, piccoli parchi con eleganti fontane. Boutiques, pub, ristoranti e gallerie d’arte.

Ancora quattro passi in giro per la città…prima di partire per la costa nord e i fari del Maine.

Passeggiata lungo il Charles River


Celebre per essere sede di università di rilievo, fra cui la rinomata Harvard, dove si laureò John Fitzgerald Kennedy personaggio tra i più amati. Mito e icona, la «famiglia reale americana» le cui sorti hanno fatto sognare e soffrire generazioni. A lui è dedicata, la Jfk Library.

«Abbiamo scelto di andare sulla luna non perché sarà facile, ma perché sarà difficile».

-tratto dal discorso con cui Kennedy lanciò la missione spaziale

Cultura per tutti alla Boston Public Library

In Copley Square, la più antica di tutti gli Stati Uniti e con una quantità di libri impressionante.


Tra oceani e barriere coralline nel New England Aquarium

Decidiamo di andare a visitare l’Aquarium, ad attenderci una enorme vasca cilindrica da 760.000 litri aperta in alto, che simula una barriera corallina caraibica con oltre 15.000 creature marine di ogni dimensione, forma e colore. Tutt’intorno una passerella che sale a spirale, e attraverso delle grandi vetrate, si possono ammirare squali, tartarughe marine giganti, razze, murene e barracuda da ogni angolazione e livello. E poi ancora, pinguini, cernie, piranha, anguille elettriche, stelle marine, meduse, ricci di mare e tantissime altre specie. Raccomandato…

Boston a Tavola è… IL MARE!

Regina dei piatti bostoniani è senz’altro l’aragosta, pescata nelle coste del New England. Noi l’abbiamo gustata preparata in tutte le salse, ma meritano un assaggio anche le zuppe di molluschi, in particolare di vongole, i granchi, le ostriche. Altri piatti tipici sono le scallops, ossia le capesante, quasi sempre cotte al forno, con burro e pangrattato servite con purè di patate e la Clam Chowder, una zuppa di vongole buonissima preparata con patate, pancetta e panna. Una curiosità: ciò che loro chiamano LOBSTER e che noi traduciamo con ARAGOSTA, è in realtà un astice. Lo si riconosce perché l’astice ha le chele, mentre l’aragosta due lunghe e spesse antenne.
Detto questo, il sapore è simile:  l’aragosta è più dolce e delicata, mentre l’astice è più saporito con un gusto deciso. Le sue chele sono le parti migliori e hanno il sapore del mare.

Breve carrellata cibo e poi si va a …tavola.

“La ricetta bostoniana” che portiamo a casa è Capesante della baia.

Davvero semplicissima ma gustosissima!

  • 500 g di capesante
  • Vino bianco secco, un bicchiere
  • Burro all’aglio
  • Pangrattato condito
  • Scorza di 1 limone
  • Olio di oliva
  • Succo di 1 limone
  • Sale
  • Prezzemolo fresco tritato (per servire)
  • Spicchi di limone (per servire)
  1. Scaldare il forno 200°
  2. Sciacquare le capesante e asciugarle delicatamente con un tovagliolo di carta. Sistemarle in una pirofila, cospargere con un pizzico di sale e una spruzzata di vino.  Preparare il burro all’aglio.
  3. Mettere il burro, la foglia di alloro e l’aglio in una piccola padella. Riscaldare a fuoco basso per qualche minuto per sciogliere il burro e lasciare insaporire l’alloro e l’aglio. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Quando il burro è moderatamente freddo, versare sulle capesante. Preparare il pangrattato condito.
  4. Mattere in una padella, il Pangrattato, la scorza di limone e il succo, l’olio d’oliva, il sale e il pepe a fuoco medio. Continuare a mescolare in modo che il composto prenda colore (dovrebbe richiedere alcuni minuti). Spegnere il fuoco e versare con un cucchiaio sulle capesante.
  5. Mettere in forno e cuocere per circa 10 minuti. Sfornare, spolverare con limone e prezzemolo tritato e servire.

Enjoy your meal!

Ma stavolta non finisce qui a tavola….noleggiamo l’auto a Boston e partiamo per questo romantico “on the road” sulle coste del New England. Dicono che per respirare la vera essenza del Maine e della costa del New England è necessario abbinare l’arte culinaria in tema di astici ed aragoste agli splendidi panorami dei fari, ovviamente noi l’ho abbiamo fatto! Ma ve lo racconterò in un altro articolo…



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